Le finestre in alluminio sono state molto utilizzate a partire dagli anni 80 fino ai 90.
Oggi il mercato dell'infisso in alluminio rappresenta una quota del mercato intorno al 10% della produzione annuale di finestre.
Ebbero molto successo perché rispetto alle finestre in legno erano prive di manutenzione (o quasi) e grazie ai processi produttivi a carattere industriale i costi di produzione e vendita ne facevano una finestra con prezzi più bassi rispetto a quelle in legno.
I primi serramenti in alluminio presentavo diverse problematiche, essendo realizzati interamente in metallo, l'umidità della casa di condensava sull'infisso.
Altro limite erano le scarse tipologie di colorazione infatti, l'alluminio esisteva anodizzato argento e anodizzato bronzo.
Con l'avvento del processo di verniciatura a sublimazione, non solo la scelta dei colori è infinita ma è possibile verniciare i propri infissi nelle colorazioni effetto legno con buone somiglianze rispetto all'essenza lignea riprodotta.
Altro grande punto di svolta è stata l'introduzione del taglio termico che ha reso gli infissi in alluminio immuni dall'effetto condensa.
Per spiegare facilmente cosa è il taglio termico, immaginate di tagliare in due un profilo di alluminio e di metterci in mezzo un altro profilo di materiale isolante.
Se volessimo entrare nello specifico posso dirvi che il materiale che si usa per il taglio termico è il poliammide, un materiale plastico sintetico con bassissimo indice di trasmittanza termica.
Quali sono gli aspetti positivi che dovrebbero spingerci all'acquisto delle finestre in alluminio?
Quali sono invece i punti non a favore della finestra in alluminio?